lunedì 26 novembre 2007

UN MILANESE A NAPOLI OVVERO IMMIGRAZIONE IN CONTROSENSO

Sembra strano a dirsi, ma per motivi professionali la prima settimana di Ottobre ho dovuto recarmi a Napoli. Andare a Napoli per "uno di noi" è un pò come fare il capoplotone alla suola allievi carabinieri, per il capoplotone la prima cosa da fare è cercare di evitare di finire nelle barzellette, mentre per "uno di noi" la prima cosa da fare, arrivati a Napoli, e cercare di non far capire, a nessuno, che vieni dal nord........Impresa difficilissima! Come son sceso dal treno essendomi dimenticato di mettere un cappello lasciai trasparire sulla mia fronte l'imperdonabile scritta: " killo vene da Melano" e così ho subito trovato chi generosamente voleva sollevarmi dalla greve fatica di portare il peso della mia valigia offrendomi di portarsela "via" lui, chi voleva accompagnarmi a destinazione su di un taxi abusivo con tariffa estremamente conveniente pari a circa il triplo di quella normale, chi voleva cambiarmi con dei pezzi da 10€ (palesemente contraffatti) i miei pezzi da 50 e/o 100€ e via di seguito. Districandomi con la proverbiale abilità di un carabiniere in congedo, sono riuscito mio malgrado a raggiungere un taxista vero, salire sul taxi vero e farmi sparare il più infretta possibile al mio albergo. Li, chiusomi nella stanza, pregai San Gennaro dicendogli: " San Gennà, faciteme sta grazia fateme passà incolume sta settimana a Napule" "Sant Ambrogio, tu nun te 'ncazzà, che se torno vivo a Milano, ci sta un cero pure per te"...................Girando per le strade di questa meravigliosa città, ti accorgi però non solo di non sentirti in Italia, ma anche di trovarti proprio in un'altro mondo, del quale ignoravi l'esitenza e sopratutto del quale Piero ed Alberto Angela non ti avevano ancora raccontato nulla........Così ti accorgi anche che il caffè e la pizza sono davvero cose dell'altro mondo quaggiù a Napoli, come cose dell'altro mondo sono il mendicante seduto a terra sul marciapiede, che maldestramente nasconde una gamba fingendosi monco e che altrettanto maldestramente dal lato della gamba nascosta, assieme alla stampella, espone ( a mo di protesi) una gamba finta, di quelle che comunemente si trovano nelle vetrine dei negozi di abbigliamento femminile per promuovere calze in nylon o giarrettiere. Questo ci potrebbe anche stare, direte voi che siete abituati a ben altro, quello che invece è dell'altro mondo è che all'osservazione di un passante che garbatamente disse al mendicante: " signò ma vui tenite na gamba 'e femmena" quello seraficamente e con estrema tranquillità rispose: " kista aggie dovuto accattà era l'unica che ce stava all'ospedale". Ma la creatività e l'inventiva dei napoletani non finisce di stupire e di sorprenderti perfino nelle piccole cose, il mio albergo era in centro, a fianco del Municipio e subito dove finisce l'edificio del Municipio c'è un bar che si chiama semplicemente: "fuori dal comune"; vi garantisco che è vero e per chi dovesse andare a Napoli è lì da vedere. Il Napoletano è molto scaramantico per cui il cornino fa parte integrante del suo abbigliamento, ma il Napoletano è altrettanto intelligente per cui sa benissimo che il cornino è solo un oggetto frutto della superstizione e probabilmente non in grado di proteggierlo dalla malasorte e dalla sventura, comunque ad ogni buon conto fra il non averlo e l' averlo lui preferisce averlo.......a proposito il cornino in fotografia è quello che mi sono comprato e che da allora non smetto più di indossare......... Tutto a Napoli ha però comunque un profumo ed un sapore di magia, l'aria che respiri, l'atteggiamento della gente, la splendida sonorità della lingua che ti prende e ti coinvolge pensate per esempio a cosa possa diventare il verbo essere nella bocca di un Napoletano ve ne riporto alcuni esempi:



al presente
io songo/so'
tu sì
isso, essa è
nuje simmo
vuje site
isse, esse, loro songo/sò



provate a pensarlo addirittura ad un passato remoto:



io fuje
tu fuste
isso fuje
nuje fujemo
vuje fùsteve
isse fùjeno



Fantastico!!! Una sonorità stupenda, il Napoletano non parla, canta e con un pizzico d'invidia e di ironia noi del nord potremmo dire: "peccato faccia solo questo".......



Un'altra impresa proibitiva a Napoli è quella di attraversare la strada, i semafori sono un addobbo stradale, non se li fila nessuno, le strisce pedonali se qualcuno le dipinge di giorno, probabilmente qualcun altro le cancella la notte.....comunque per poter sopravvivere, dovendo attraversarle le strade, mi son piazzato al ciglio di un marciapiede e studiando i passanti "DOP" (veri Napoletani) ho capito come si attraversano le strade. Chi deve attraversare si butta, la macchina che sopraggiunge deve schivare chi si è buttato nell'attraversamento, se non ci riesce è chi attraversa che deve schivare la macchina; quando ne uno ne l'altro riescono in questo intento, nessun problema tanto al Cardarelli un posto letto libero si trova sempre....



Alla fine della settimana, con un pizzico di malinconia ed un pò di tristezza ho dovuto far rientro a Milano portandomi però dentro la convinzione che Napoli non è una città, è uno stato d'animo............lo scriverò anche a Piero ed ad Alberto Angela...........



BY RUSPA

venerdì 16 novembre 2007

BEN RITROVATO GIO MARCH


Un ben ritrovato a Giovannone che finalmente si è ricongiunto a noi trovando in rete il blog. Ora che ho la sua mail corretta non ci sarà più il rischio di non poterlo avvisare per i prossimi ritrovi. Un caloroso saluto a nome di Ruspa, ma penso e spero anche a nome di tutti gli altri.

mercoledì 14 novembre 2007

INDIRIZZO CENA 14 DICEMBRE 2007


CONSORZIO CAFE'
via Cattaneo 7 - Muggiò
tel . 0399715077

martedì 13 novembre 2007

VENERDI 14 DICEMBRE

In data odierna lo Zio Benjamin ed il Silvio dopo una "Brain Storm" hanno stabilito la data ed il luogo del nuovo ritrovo. E' stata scelta la sera di Venerdì 14 Dicembre 2007, ore 20.00 in Via Volta davanti al Collegio, ed è stato scelto il locale: Pizzeria di Muggiò. Sarà puntuale anche il Tremolo che si presenterà all'appuntamento con annesso al seguito il vigile "controllacintura" ............
Lo stesso Tremolo mi ha spiegato che "Brain Storm" è il termine che viene utilizzato per indicare quando due o più persone si ritrovano per pianificare qualche cosa e/o per prendere delle decisioni. Come cambiano i tempi....pensate che se il Dario non me lo avesse spiegato, per me una brain storm sarebbe semplicemente stata "una tempesta di cervelli" come potrebbe accadere, per esempio, in una riunione fra Totti, Valeria Marini, Flavia Vento, Roberto Maroni e Maurizio Mosca.....
Questo post ha un triplice significato: il primo quello di farvi prender coscienza che è stata fissata la data della prossima cena; il secondo che siete obbligati a diffondere il verbo (se non sapete a chi dirlo ripetetelo a voi stessi); ed il terzo se non potete e/o avete in mente altre date ed altri ritrovi parlatene ora altrimenti poi sarà troppo tardi..........
Salvo infezioni, vaccinazioni e controindicazioni la prossima cena è fissta per VENERDI 14 DICEMBRE 2007 ALLA PIZZERIA DI MUGGIO'! Life is now........
P.S.: Per la precisione vi comunico che: il termine coscienza deriva dal latino cum-scire "sapere insieme" ed indicava originariamente un determinato stato interiore. Tutto ciò semplicemente per amore della precisione e perchè mi piace regalarvi queste perle di cultura e saggezza diffondendole al tempo stesso, gratuitamente, in tutta la rete........ "A ri" ....life is... "a ri"..now........ed anche questa è una perla di cultura mica da poco.........
P.S. del P.S.: Non portate fiori, ma macchine fotografiche anche il blog ha bisogno di mangiare.....
P.S. del P.S. piessoso: qualcuno si prenda la briga di avvisare anche il Gianpelle, il Pigio etc etc
BY RUSPA

domenica 11 novembre 2007

COMMENTO DEL CICE

Il 06/11/07, RADICE,FRANCO > ha scritto:
sono preoccupato per ZUCCAJ,e' l'età?

IL GOMITOLO

Correva l'anno 1981 e quattro "splendidi" ragazzi diedero vita ad un meraviglioso gruppo di cabaret: "IL GOMITOLO". I componenti del gruppo erano tali Ercole, Ruspa, Adriano e Fabrizio con ruoli distinti e ben determinati tanto da autoclassificarsi rispettivamente: nell' "anima" del gruppo (Ercole), la "mente" (Ruspa), "la chiappa destra e la chiappa sinistra" (Adriano e Fabrizio); probabilmente fossimo stati in cinque ci sarebbe stato spazio anche per quello che avrebbe dovuto stare nel mezzo fra Adriano e Fabrizio: "el bus del gnao..........."è andata bene così fortunatamente eravamo completi anche in quattro! Nel giro di breve tempo questo mitico gruppo (che esiste tuttoggi con i due reduci l'anima e la chiappa sinistra) guadagnò una fama ed una notorietà inaspettata, grazie anche alla loro comicità esilarente, demenziale ed improntata al non sense surreale. Ciò gli consentì di diventare parte integrante della compagnia stabile del "REFETTORIO" di Via San Maurilio a Milano e della "CORTE DEI MIRACOLI" sempre a Milano del loro amico e maestro Renato Converso. Da lì poi venivano ingaggiati per tutte le varie e numerose serate in giro per i locali più bizzarri della Lombardia (come si può vedere dalla foto di repertorio sopra riportata).
Ercole, l'anima, si impadroniva della scena scontrandosi via via con i diversi personaggi, a cui davano sequenzialmente vita la mente, la chiappa destra e quella sinistra, che entravano a ritmo incalzante sparando battute a raffiaca ed in rapida successione senza lasciare al pubblico nemmeno il tempo di riprender fiato fra una risata e l'altra.
Uno di questi innumerevoli personaggi, tanto per continuare a parlare di me, era "lo sfigato", ma non uno sfigato qualsiasi bensì lo sfigato per antonomasia, così sfigato, ma così sfigato da meritarsi il titolo di "nosfigatus" il principe della rogna.......
Spezzone di duetto fra Ercole e Ruspa (da repertorio)





"Pensi che io sono così sfigato, ma così sfigato....che la terra non la coltivo neanche, la mangio così com'è.........."








"ehh...mi scusi,..... ma questa non è sfiga........"




" Eh...si...la sfiga è CHE NON LA DIGERISCO"..............





BY RUSPA

mercoledì 7 novembre 2007

SCUOLA ALLIEVI CARABINIERI

Forse vi sembrerà impossibile, ma per diventare Carabiniere occorre frequentare una scuola......ed è proprio quello che ho fatto io, pieno di gioia ed entusiasmo, quando la leva ha chiamato e son dovuto partire alle armi....
Correva l'anno 1984 (ma dove "arzo" corri che siam qui tutti fermi) in una pallida giornata autunnale con gli sbiaditi raggi di un timido sole che riusciva a far capolino nel grigio "fumé" di un cielo tipicamente Milanese; quando ancora a Milano esisteva la nebbia...... poi son venuti gli extracomunitari che se la sono mangiata tutta.......
Son "rivato" alla "stasione" Centrale, cercato il binario, trovato la tradotta, "man sbatù su" e via a tutta velocità verso la "Scuola Allievi Carabinieri" in Fossano.
Arrivo davanti al portone della scuola, mi fanno entrare insieme a tutti gli altri, ci fanno indossare le divise e poi tutti in fila ad aspettar l'ispezione......
Come d'incanto ci appare il Tenente, bella persona...il tenente, tutta impettita nella sua divisa nera con le bande rosse e con due belle stellette sulle spalline, che a dire il vero per la persona che era due stelle mi parevan perfino poche, io quasi quasi gliene avrei aggiunta anche qualche altra ancora.......silenzio, si sente gridare, se no poi si diventa Capitani e poi Maggiori e poi e poi non si sa più..........
Il tenente ci passa in rassegna uno ad uno, ci si avvicina, ci scruta negli occhi fissandoci le orecchie e poi parlando fra se e se con una specie di grugnito esprime il suo commento. Finalmente tocca anche il mio momento, il tenente mi si avvicina, siamo vis a vis, tet a tet, usel a usel.......bella persona il tenente.....un pò culo, ma bella persona.......mi scruta le orecchie fissandomi negli occhi e poi grida a gran voce: "TU....TU...RECLUTA...COME TI CHIAMI TU?" Ed io: "Allievo Carabiniere Ruspa; COMANDI SIGNOR TENENTE!" E lui: "tu Allievo Carabiniere Ruspa sarai il Capoplotone della IV Compagnia del 110° Corso Cau". Da quel momento ebbe inizio la scuola e vi assicuro che l'impegno più grande e gravoso per un capoplotone della scuola allievi carabinieri è quello di cercare, con il massimo sforzo possibile, di riuscire a non finire in qualche barzelletta.... Il primo a cascarci fu il "Ciccio", soprannominato così per la sua mole esagerata, quando il tenente gli ordinò di chiamare l'allievo di turno per le pulizie della corte della caserma, che veniva volgarmente soprannominato allievo di ramazza.
Il tenente ordinò al Ciccio: "mi chiami l'allievo di ramazza" ed il Ciccio uscendo nella corte si mise ad urlare a gran voce: " Di Ramazza.....Di Ramazza dai vieni fuori non fare il pirla che ti vuole il tenente........" I giorni passarono e superai l'esame diventando carabiniere, mi diedero la Grande Uniforme perchè non ancora cascato in barzelletta, ed a quel punto dovetti cominciare il lavoro del carabiniere, che è un lavoro duro, pieno di insidie, sprezzante del pericolo, ma per certi versi anche frustrante ed umiliante...................Umiliante come quando vidi parcheggiare una FERRARI rosso fiammante e nuova di pacca proprio nel parcheggio riservato ai militari, uscii fuori e vedendo un essere mostruoso scender dalla macchina gli puntai la mitraglietta contro chiamandolo signore (un complimento che nessuno avrebbe mai fatto ad un tale avanzo di galera) e gli dissi: "mi scusi signore, ma qui non si parcheggiano le macchine è zona riservata alla caserma!" E lui per tutta risposta riversandomi addosso tutti i suoi 350 tatuaggi, il baffo malavitoso, la croce d'oro al petto e lo sguardo da mafioso mi rispose in grande tranquillità: "io la macchina la parcheggio apposta qui, perchè qui ci sono i Carabinieri e nessuno me la può rubare!". Mi vergogno quasi a dirlo, ma il suo ragionamento non faceva una grinza. Voi vi chiederete cosa io "carabiniere" abbia fatto? Ehh.... gli ho dovuto dar ragione cosa altro avrei potuto fare?.......
Umiliante come quando la notte, mentre facevo ronda attorno al perimetro esterno della caserma, mi si avvicina una pattuglia della polizia e sorridendomi il capopattuglia mi chiede: "come va collega tutto tranquillo? vuoi che ti raccontiamo l'ultima barzelletta sui carabinieri?" Ed io con una calma imperiale dovetti rispondergli: " no ti ringrazio "collega" se no poi dovresti anche spiegarmela".............................
BY RUSPA

domenica 4 novembre 2007

GRANDE ZUCCA

Un grazie particolare al Grande Zucca che ha generosamente concesso le immagini per la storia "fantastica" del dugongo e la foca monaca frutto puro ed esclusivo della mia "bieca" fantasia....... Vi assicuro, (ed in tutta onestà mai l'avrei potuto credere), che non è affatto un sub "normale"........,ma un sub veramente eccezionale ed ha raggiunto, in questa disciplina sportiva, una grande abilità ed una enorme professionalità. Tutto ciò lo posso testimoniare avendo avuto la fortuna di vedere i documentari delle sue riprese subacque. Praticamente ogni tipo di pesce in viaggio nelle acque del mar Rosso è stato immortalato dalla sua camera. Dico tutti, ma proprio tutti i pesci, ad eccezzione di uno solo: "lo
squalo" il quale, si narra, che come veda in lontanaza la sagoma dello Zucca si spaventi a morte e se la dia a gambe.....pardon volevo dire a pinne.........
Grazie Grande Zucca.
BY RUSPA

NANDO E SILVIO



Un ben ritrovato al Nando che dopo una lunga convalescenza, mi è stato riferito dallo zio Benjamin e dal Silvio, rigode di ottima salute. Nando ti aspettiamo presto con noi, firmato: "il branco".............
Un grande augurio a Silvio che domani si sottoporrà ad una particolare cura oftalmologica, ma è in ottime mani. Dalle parti della Valtellina dicono che il Marziomon non sbagli un colpo......Auguroni Silvio e mi raccomando stai all'occhio.........


BY 5°A